
Scrive Maupassant:
" Il saggio si presta non si dona "
ma quanti di noi sono saggi? Innamorati vorremmo che ogni nostra parola fosse un filtro, ogni sguardo fosse un filtro, ogni pensiero fosse un filtro.
Ma cos'è un filtro?
Per lo Zingaropoli nei "Malefizi d'amore"
" I filtri erano bevande o droghe atte a produrre la passione amorosa nella persona alla quale venivano somministrati."
Consistevano in ungunenti magici, in pomate, elisir e colliri che agivano sul corpo astrale e propriamente su ciascuno dei grandi focolari: l'istinto, il mentale, il passionale.
Si componevano spesso di quei veleni introvabili nelle analisi chimiche di cui si dicevano possessori i Borgia, o di veleni psichici che raggiungono il cervello attraverso le narici.
Erano spesso molto pericolosi e talvolta anche mortali. Fra i componenti vi si trovano della cicuta, il giusquiamo, lo stramonio ed anche del veleno di vipera.
Giuliano Kremmerz in "Angeli e Demoni dell'amore" riporta preoccupato degli aneddoti, il più famoso riguarda la bevanda che Cesonia fece bere a Caligola per farsi amare,
"così letale da fargli perdere lo spirito"
Anche se non sempre pericolosi non erano comunque facilmente realizzabili.
Ne " Il sodo amoroso" di A. Piccolo si legge di un intruglio molto complicato che potrà suscitare un grande desiderio amoroso:
"Trarsi del sangue un venerdì di primavera, farlo seccare al forno in una pentola con la vernice, dopo che il pane ne è cavato fuori, coi due testicoli di una lepre e col fegato di una colomba, ridurre tutto in minuta polvere e farne inghiottire mezza dramma incirca, alla persona amata"
Provare per credere
.....continua.....
" Il saggio si presta non si dona "
ma quanti di noi sono saggi? Innamorati vorremmo che ogni nostra parola fosse un filtro, ogni sguardo fosse un filtro, ogni pensiero fosse un filtro.
Ma cos'è un filtro?
Per lo Zingaropoli nei "Malefizi d'amore"
" I filtri erano bevande o droghe atte a produrre la passione amorosa nella persona alla quale venivano somministrati."
Consistevano in ungunenti magici, in pomate, elisir e colliri che agivano sul corpo astrale e propriamente su ciascuno dei grandi focolari: l'istinto, il mentale, il passionale.
Si componevano spesso di quei veleni introvabili nelle analisi chimiche di cui si dicevano possessori i Borgia, o di veleni psichici che raggiungono il cervello attraverso le narici.
Erano spesso molto pericolosi e talvolta anche mortali. Fra i componenti vi si trovano della cicuta, il giusquiamo, lo stramonio ed anche del veleno di vipera.
Giuliano Kremmerz in "Angeli e Demoni dell'amore" riporta preoccupato degli aneddoti, il più famoso riguarda la bevanda che Cesonia fece bere a Caligola per farsi amare,
"così letale da fargli perdere lo spirito"
Anche se non sempre pericolosi non erano comunque facilmente realizzabili.
Ne " Il sodo amoroso" di A. Piccolo si legge di un intruglio molto complicato che potrà suscitare un grande desiderio amoroso:
"Trarsi del sangue un venerdì di primavera, farlo seccare al forno in una pentola con la vernice, dopo che il pane ne è cavato fuori, coi due testicoli di una lepre e col fegato di una colomba, ridurre tutto in minuta polvere e farne inghiottire mezza dramma incirca, alla persona amata"
Provare per credere
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